Cina-USA: Segnali di Distensione Commerciale, ma la Fed Resta in Attesa
- Filippo Sala
- 4 giorni fa
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Pechino Valuta di Sospendere i Dazi su Alcune Importazioni dagli Stati Uniti, Alimentando Speranze di un Dialogo, mentre Trump Annuncia Nuove Decisioni Tariffarie a Breve e la Fed Osserva l’Evolversi del Contesto Economico in Vista dell’Incontro dell’8 Maggio
La guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, che da mesi tiene i mercati globali con il fiato sospeso, potrebbe essere a un punto di svolta. Secondo quanto riportato oggi da Bloomberg, il governo cinese starebbe valutando la sospensione del dazio del 125% su alcune importazioni dagli Stati Uniti, un segnale che molti interpretano come un possibile allentamento delle tensioni tra le due superpotenze economiche. Parallelamente, il presidente Donald Trump ha dichiarato che una decisione sui nuovi dazi contro la Cina sarà presa entro le prossime 2-3 settimane, mentre l’attenzione degli investitori si sposta anche sulla riunione della Federal Reserve prevista per l’8 maggio.
Pechino Apre uno Spiraglio: Esenzioni dai Dazi in Vista
Le fonti di Bloomberg rivelano che Pechino ha già concesso esenzioni tariffarie su alcune importazioni americane, come i semiconduttori, precedentemente gravati da un dazio del 125%. Importatori di Shenzhen hanno notato queste esenzioni durante procedure doganali di routine, anche se il governo cinese non ha ancora rilasciato annunci ufficiali. Inoltre, la Cina starebbe considerando di estendere il sollievo tariffario ad altri settori strategici, tra cui attrezzature mediche, prodotti chimici industriali (come l’etano) e potenzialmente il settore dell’aviazione. Goldman Sachs ha aggiunto che, in caso di progressi nei negoziati commerciali, anche le importazioni di etano e gas di petrolio liquefatto (LPG) dagli Stati Uniti potrebbero essere esentate.
Questo passo arriva in un momento critico per l’economia cinese, che sta subendo il peso della guerra commerciale con Washington. I dazi americani sulle merci cinesi hanno raggiunto un’aliquota del 145%, con misure che includono un dazio reciproco del 125%, un ulteriore 20% per affrontare la crisi del fentanyl e tariffe specifiche, variabili tra il 7,5% e il 100%. In risposta, la Cina aveva alzato i propri dazi sulle importazioni statunitensi dal 84% al 125%, ma le esenzioni odierne suggeriscono un approccio più pragmatico per alleviare la pressione su settori chiave.
Gli analisti vedono in questa mossa un segnale di preoccupazione per l’impatto economico del conflitto commerciale, ma non una svolta definitiva.
Le esenzioni sono selettive e sembrano rispondere a esigenze immediate di alcune industrie cinesi, non a un cambio di strategia a lungo termine
ha commentato un esperto citato da Yahoo Finance.
Trump e la Fed: Prossimi Appuntamenti Decisivi
Sul fronte americano, il presidente Trump ha dichiarato oggi che una decisione sui nuovi dazi contro la Cina sarà annunciata entro 2-3 settimane, mantenendo alta l’incertezza. Parallelamente, il focus degli investitori si sposta sulla riunione della Federal Reserve dell’8 maggio. Un taglio dei tassi appare improbabile, dato il contesto di inflazione e la crescita economica statunitense che non mostra segnali di recessione imminente.
Tuttavia, un eventuale accordo commerciale con Pechino potrebbe cambiare le carte in tavola, riequilibrando le dinamiche di mercato e offrendo alla Fed maggiore margine di manovra.
Le tensioni commerciali hanno già avuto effetti tangibili. Solo ieri, Bloomberg riportava la cancellazione da parte della Cina di un grande ordine di commodities statunitensi, un segnale delle difficoltà del settore agricolo americano. D’altro canto, Trump ha sospeso alcune tariffe su beni tecnologici di consumo e sta valutando esenzioni sui dazi per componenti auto, mentre ha ordinato un’indagine sulle importazioni di camion che potrebbe preludere a nuove tariffe.
Tregua Commerciale o Nuovo Confronto?
Sebbene le esenzioni cinesi siano un segnale positivo, la strada verso una vera distensione commerciale rimane incerta. La Cina ha recentemente avvertito altri paesi di non accettare accordi commerciali con gli Stati Uniti a sue spese, minacciando contromisure, come riportato da NBC News e The Guardian nei giorni scorsi. Inoltre, il ministero del Commercio cinese ha sostituito il suo principale negoziatore commerciale con Li Chenggang, ex ambasciatore presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio, e ha intentato una causa contro gli Stati Uniti presso il WTO per i recenti aumenti tariffari.
Sul piano globale, l’attenzione si concentra anche su altri sviluppi commerciali. Sempre oggi, Bloomberg ha riferito che un accordo commerciale tra Stati Uniti e India, che coprirà 19 categorie tra cui beni agricoli, e-commerce e minerali critici, è in fase di definizione. Questo potrebbe rappresentare un contrappeso strategico alle tensioni con la Cina, ma non risolve il nodo centrale del conflitto tra Washington e Pechino.
I mercati accolgono con cauto ottimismo le esenzioni tariffarie cinesi, ma l’incertezza rimane alta.
La fiducia negli asset statunitensi potrebbe essere stata scossa in modo permanente se le tensioni commerciali non troveranno una soluzione strutturale. Le prossime settimane saranno cruciali: la decisione di Trump sui dazi e l’esito della riunione della Fed potrebbero ridisegnare il panorama economico globale, con implicazioni profonde per investitori e imprese.