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Gold Research - Weekly Commentary

  • Immagine del redattore: Filippo Sala
    Filippo Sala
  • 18 apr
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 5 giorni fa


 

L’oro ha registrato nuovi massimi storici questa settimana, superando la soglia dei 3.300 dollari l’oncia, un livello senza precedenti nella sua storia moderna. 

Questo rialzo è stato guidato da un mix di incertezze geopolitiche, tensioni commerciali legate ai dazi imposti dall’amministrazione Trump e un continuo accumulo di lingotti da parte delle banche centrali, in particolare quelle asiatiche.


L’oro, bene rifugio per eccellenza, beneficia del clima di ansia generato dalla guerra commerciale USA-Cina. Trump ha imposto dazi fino al 145% sulle importazioni cinesi, con Pechino che ha risposto con controdazi dell’84% e 125%. Questo scontro ha spinto gli investitori verso l’oro nonostante alcune liquidazioni per coprire margini azionari, il trend rialzista si è consolidato, con Goldman Sachs che prevede un target di 3.680 dollari entro fine 2025.

SPDR Gold Shares Fonte: etfdb.com
SPDR Gold Shares Fonte: etfdb.com

Le banche centrali, soprattutto asiatiche, sono un driver chiave. La Cina, diversificando le riserve per ridurre la dipendenza dal dollaro, ha intensificato gli acquisti di oro, importando 225 tonnellate nel 2023 e continuando nel 2024. La Borsa dell’oro di Shanghai ha registrato premi di 16 dollari rispetto a Londra. Anche Polonia (90 tonnellate), Turchia (75 tonnellate) e India (77 tonnellate) hanno contribuito, riflettendo una strategia globale di sicurezza finanziaria contro rischi geopolitici.

Fonte: MacroMicro
Fonte: MacroMicro


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